Kentzeboghes, al Babel Film Festival torna il concorso che premia i film in lingua sarda

28 Novembre 2019


In attesa dell’inaugurazione del Babel Film Festival, giovedì 28 novembre si rompe il ghiaccio a partire dalle 18 nella Sala Nanni Loy di via Trentino con Sa famill’e Cocerinu, favola in lingua sarda a cura di Rita Atzeri e Sergio Benoni. Il progetto narrativo nasce come radiodramma ma è declinato anche in una serie di 7 videoclip musicali basati sulle canzoni originali composte da Sergio Benoni con Franziscu Medda Arrogalla. Oltre a Rita Atzeri ed Elio Turno Arthemalle nei ruoli principali, le parti cantate sono affidate a Renzo Cugis, Lele Pittoni, Rossella Faa, Joe Perrino, Elena Ledda, Simonetta Soro. I disegni e le animazioni sono di Massimo Congiu.

A seguire – alla presenza dei registi – saranno presentati i due film nati dai progetti vincitori di Kentzeboghes, il primo concorso per progetti cinematografici nelle lingue e dialetti della Sardegna. Si comincia con Bar Seui di Andrea Deidda, documentario in sardo campidanese che ricostruisce la storia di un’emigrazione interna, quella da Seui a Cagliari, da parte di una comunità coesa che negli anni è riuscita ad affermarsi nel commercio e nella ristorazione, affrontando problemi e pregiudizi simili a quelli che oggi affronta chi si trova a vivere in un Paese straniero.

Sceneggiato e recitato in sassarese è invece L’ultimo barbiere di Carrera Longa di Antonio Macciocco: la storia di signor Gavino e del suo salone, una bottega di dieci metri quadri in cui ha trascorso 56 anni di vita e di lavoro. «Cinquantasei anni in dieci metri quadri potrebbe somigliare a una condanna all’ergastolo, – dice il regista – invece si tratta del tempo e della misura di una vita felice».

In chiusura di serata Kentzeboghes Scuola, con la proiezione dei cortometraggi realizzati durante i laboratori scolastici in lingua sarda.

CHE COS’È KENTZEBOGHES?

Kentzeboghes è il primo concorso per progetti cinematografici nelle lingue e dialetti della Sardegna. La mission è promuovere progetti di fiction cortometraggio o di documentario parlati per almeno il 60% in una delle lingue o dialetti della Sardegna: sardo, algherese, catalano, tabarchino, gallurese, sassarese. 

Ma c’è di più, a partire dall’edizione 2020 il concorso sarà aperto anche ai progetti cinematografici nelle lingue minoritarie italiane, ammesse a tutela dalla legge 482 (art.2).

Un progetto che ha iniziato a vedere i suoi frutti a partire dalla scorsa edizione, quando son stati attivati dei laboratori di cinema e lingua sarda che hanno permesso di produrre 3 cortometraggi in tre diverse scuole in Sardegna: l’Ist. Comprensivo 4 di Oristano, l’Ist. Comprensivo di Mandas e l’Ist. Comprensivo di San Gavino. 

Il Premio per l’edizione in corso è promosso dall’Associazione Culturale Babel, la Società Umanitaria – Cineteca Sarda di Cagliari, EjaTV, Areavisuale Film. Durante la serata, poi, verranno presentati in anteprima assoluta i progetti vincitori dell’edizione 2018.


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