La pratica del “riciclo” di materiali filmici pre-esistenti nel documentario contemporaneo: verranno presentati e discussi diversi esempi che ri-utilizzano l’archivio adottando approcci differenti. Il percorso partirà dall’esperienza di lavoro sui film della regista e sulle domande che si è posta di volta in volta a seconda del progetto e del tipo di materiale d’archivio utilizzato.
Attraverso la visione di estratti di film anche di altri autori, i partecipanti all’incontro verranno invitati a riflettere su questioni quali la “lettura” delle immagini storiche, sia private che pubbliche, l’interpretazione delle rappresentazioni di genere e culturali, volontarie o involontarie, le diverse possibilità di ri-significazione dei materiali.
Alina Marazzi
Regista di documentari, film e teatro. Si è formata a Londra negli anni 80. Collabora inizialmente con alcune realtà artistiche (Studio Azzurro, Fabrica) tiene corsi nelle realtà sociali (laboratori video in carcere). Al centro della sua ricerca sono la soggettività femminile e il lavoro sulle immagini della memoria.
Un’ora sola ti vorrei (2002) è il suo primo film documentario d’autore, fondativo della sua poetica, realizzato interamente con filmati di famiglia – un ritratto della madre scomparsa prematuramente. In seguito realizza numerosi lavori tra cui Per Sempre (2005), sulla clausura femminile, il lungometraggio di montaggio Vogliamo anche le rose (2007), storie di donne nel decennio della liberazione sessuale. Entrambi I lavori proseguono l’indagine del femminile al centro anche del suo film di finzione, Tutto parla di te (2012) con Charlotte Rampling, lungometraggio sul lato oscuro della maternità.